Occupa il litorale jonico (circa 40 km) con le pianure alluvionali modificate dalla mano dell'uomo: ormai terra di agrumeti, frutteti, orti e giardini, appare molto lontana dalla terra malarica vista dai viaggiatori del 1700 che si spinsero fin qui. Questa zona gravita soprattutto sul Metapontino, prima terra mitica greca, occupata in seguito dal latifondo romano che ne ha favorito la decadenza. Immediatamente alle spalle del litorale, quasi al confine calabro, il Bosco di Policoro conserva alcune centinaia di ettari di verde che facevano parte di una più ampia, precedente foresta. Nell'entroterra jonico, di notevole interesse, spicca, famosa nel mondo, la Murgia materana con i villaggi neolitici di Murgecchia, Murgia Timone ecc. Il paesaggio è formato da calcari bianco-lunari, ricchi di fenomeni carsici e di grotte naturali, scavato da gole e gravine. È un paesaggio arido e brullo, che deve il suo gran fascino all'immediato silente contatto con la concretezza della pietra, ombreggiata da qualche annosa quercia che affianca le masserie. Nella Murgia, tavolato a rilievo, spicca la gravina, vallone-crepaccio scavato nella roccia. Vicino a Matera, il lago di S. Giuliano è il risultato di uno sbarramento sul Bradano, un tutt'uno con la gravina, in uno spettacolo unico. È un invaso artificiale di oltre 1000 ettari, circondato di verde, frutto del rimboschimento. Quasi incredibile in mezzo all'arida gravina! Dal 1976 è Oasi di Protezione faunistica (aironi cenerini, folaghe, germani reali, alzavole, fischioni, ecc.): tra il verde, beccaccini, chiurli, e altre specie più comuni come volpi e donnole.