APT Basilicata

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Basilicata turistica

Convicinio di Sant'Antonio

Credits

Tour virtuali: Eugenio Malatacca | 3dimensioni.it
Grafica: Andrulli Gianni, Nicola Petrillo | ego55.com
Testi: Elvira De Giacomo
Traduzioni: Elvira De Giacomo
Sviluppo Web: Cristiano Santeramo | agileweb.it
Coordinamento: Matteo Visceglia | APT Basilicata
Anno produzione: 2009

Descrizione

Il complesso rupestre è composto da quattro chiese rupestri comunicanti, databili tra il XII e il XIII secolo, con un unico portale di ingresso trilobato che si apre su un cortile comune (da qui probabilmente convicinio). Verso la metà del XVIII secolo, le Chiese furono profanate e divennero cantine: ancora oggi si possono notare i palmenti per la pigiatura dell’uva scavati nel piano inferiore.
La Chiesa di San Primo, completamente scavata nella roccia calcarea, si articola in due cappelle divise da un pilastro. Nelle lunette absidali si vedono scolpite croci equilatere in bassorilievo, poste su simbolici triangoli.
La Chiesa di Santa Maria Annunziata o Sant’Eligio ha una planimetria oggi completamente dissestata, anche se si distinguono nettamente due presbiteri, con relative calotte absidali segnate dalla croce equilatera su un triangolo. Degli splendidi affreschi rimangono soltanto una Madonna con il Bambino e, nell’abside, un Cristo benedicente.
La Chiesa di San Donato è a pianta quadrata, divisa in tre pseudo-navate: da quella centrale si accede al presbiterio con un accesso ad un livello inferiore, il cellarium, utilizzato in seguito come cantina. Sulle pareti laterali del presbiterio si notano diversi affreschi, tra cui quelli di San Donato, San Leonardo, Santa Dorotea e Santa Barbara. Vicino l’ingresso c’è una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.
La Chiesa di Sant’Antonio Abate è a pianta rettangolare, divisa in tre navate da quattro pilastri. Nelle nicchie ci sono alcuni affreschi, tra cui Sant’Antonio Abate, San Sebastiano e una Madonna orante contornata da angeli che assiste il lavoro dei campi di un contadino. Nei presbiteri absidati sono evidenti i palmenti per la pigiatura dell’uva e all’ingresso c’è la solita cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.
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