I dialetti Galloitalici della Basilicata


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Annamaria e Silvana Potenza: due indagini sul gallitalico titese

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Affidate alla biblioteca comunale di TITO le tesi sulla “fonetica” e sul “lessico” titese.

Nel corso della presentazione del volume “
TITO: storie e sapori”, realizzato dall’Associazione Culturale “Donne 99”, il 29 marzo 2006 presso il Teatro F. Stabile di Potenza, sono state consegnate dall’Amministratore Unico dell’APT Mario Trufelli al Sindaco di Tito Pasquale Scavone i lavori sulla “fonetica” e sul “lessico” del dialetto titese, frutto delle indagini condotte dalle sorelle Annamaria e Silvana POTENZA, di origini lucane che vivono in terra toscana. Le autrici hanno proposto l’aggregazione alla biblioteca comunale di Tito delle loro tesi di laurea discusse nel 1973 e nel 1974 presso l’Università di Firenze, relatrice per entrambe la prof.ssa Gabriella Giacomelli.
Due ricchi documenti, risultato di ricerche e di studi condotti sul territorio e tra la comunità titese negli anni ’70, che rivestono importanza scientifica e storica.
Le indagini delle sorelle Potenza sono importanti e utili in quanto fotografano, attraverso il lessico e la fonetica, la comunità e l’ambiente titese di 35 anni fa, regalandoci la possibilità di rilevare le variazioni intervenute, in epoche diverse, rispetto ai tempi del Rohlfs. Esse costituiscono una vera e propria cerniera tra l’attuale stato della parlata e quello degli anni ‘20-’30 del secolo appena trascorso.
Fa notare Maria Teresa Greco, tra i massimi studiosi contemporanei del galloitalico lucano, cittadina onoraria titese, che “questa caratteristica degli idiomi di numerosi centri abitati della Basilicata, e in particolare nel potentino, resiste alla contaminazione linguistica e fa ben sperare per il futuro, nonostante l’insidia portata dai frequenti e facili spostamenti della popolazione sul territorio. Una diversità linguistica che le comunità difendono, quasi inconsapevoli ma animate e ispirate dalla constatazione quotidiana che il “diverso” va salvaguardato e difeso più che sopraffatto”.
Il sindaco di Tito, Pasquale Scavone, si dichiara entusiasta di poter ospitare nella biblioteca civica “i preziosi lavori delle prof.sse Potenza, poiché si aggiungono ulteriori tasselli per la rivelazione linguistica galloitalica in quest’area della regione. Potranno essere di supporto e stimolo per gli studiosi e gli appassionati, unitamente al Dizionario dei dialetti di Picerno e Tito di Maria Teresa Greco e al portale web www.galloitalico.it che le amministrazioni comunali di Potenza, Picerno, Pignola e Tito, coordinati dall’APT Basilicata, hanno recentemente realizzato, con il contributo dell’Università di Basilicata”.
E’ il caso di precisare che proprio quest’ultima iniziativa, interrompendo il disinteresse e l’indifferenza e rilanciando all’attenzione generale e alla coscienza delle comunità locali il fenomeno e la cultura galloitalica, hanno convinto Annamaria e Silvana Potenza che il loro lavoro non fu fine a se stesso ma rappresenta un valido riferimento per lo studio e la conoscenza di queste parlate.
Si registra a Tito e nell’area galloitalica lucana un fermento nuovo per il recupero e lo studio dei dialetti lucani. Ed è proprio Tito il centro portatore di testimonianze dell’esodo coloniale proveniente dall’entroterra ligure (Val Bormida) e dal basso Monferrato intorno al XIII secolo. Almeno sospetto è il triplice salto della popolazione titese tra l’inizio del 1200 e il 1277, anno in cui viene censito per ben 321 fuochi! Testimonianze sono riscontrabili perfino nell’architettura. E’ lo stesso palazzo comunale che a Tito riferisce di uno stile del tutto inusitato nel sud Italia mentre tanta eco ebbe nel nord del paese.

Tonino Cuccaro - Coordinatore Progetto www.galloitalico.it

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