I dialetti Galloitalici della Basilicata


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Lettera E

Studiare > Dizionari > Potenza - "Glossario a dengua putenzese"

Raccolta di voci in vernacolo tratte da scritti di autori potentini a cura di Vincenzo Perretti e con la collaborazione di Enzo Matassini.

ebbrega, s. f., epoca; si trova soltanto in uno scritto di primo ‘900
edd’, v. iedde
ellest’, avv., presto, rapidamente
emmè, cong., ebbene
enchie, v. enghie
enghie, vb., riempire, ingravidare; la povera addina t’enchie d’uove nu piatt, la povera gallina ti riempe un piatto di uova (ga); s’enchie nata vota, è di nuovo incinta (rr). Verrastro scrive il part. pass. ‘nchiù
enniscc’, s. f., moneta di buon augurio e portafortuna, come scrive Riviello. In altri dial. luc. sta per l’uovo (simulacro in pietra) che si lasciava nel pollaio, per indicare alle galline il posto ove deporre le uova
erba chiatta, s. f., una qualità di graminacea, Brachypodium pinnatum
erba erba, avv., modo di dire; s’arreteraze erba erba a lu paise sove, ritornò al suo paese per strade di campagna, di nascosto. E’ una forma similare a mur-mur, cocce-cocce, etc.
ermesce, s. m., embrice. Riviello scrive ermisce
èrte, agg., alto, dritto; parla’ a voscia èrta, parlare a voce alta (am)
esse, vb., essere; avesse a esse, dovrebbe accadere (cr); si riscontra anche: ess’
est’, s. m., esito, uscita; li cont de lu est e ‘ndroite, i conti di esito e di introito; gne desciett est e ndroite, gli dissi tutto, dall’inizio alla fine (am)

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