I dialetti Galloitalici della Basilicata


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Pignola - Fiabe

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Viveva in un castello imponente un giovane principe molto cattivo ed alla morte del padre, anch’egli, prepotente salì al trono.
Gli anni che seguirono furono molto tristi per i suoi sudditi che dovettero subire angherie e soprusi di ogni genere.
Dopo anni di sofferenza il popolo stremato incominciò ad inveire contro il re.
Tutte le mattine una vecchina si presentava alla porta del castello e si informava della salute del sovrano.
Ottenuta la risposta, la vecchia mormorava: “che iddio lo conservi di buona salute”, e se ne andava.
Dopo qualche tempo, il re incominciò a riflettere su quanto aveva fatto. Chiese alle sue guardie di riferirgli cosa diceva il popolo di lui.
Le risposte erano molto dure, ogni sorta di maleficio e maledizioni.
Qualcuno riferì al re delle visite della vecchia che da tempo si presentava alla porta del castello a pregare per la buona salute del sovrano.
Il Re ne rimase meravigliato e volle constatare di persona.
La mattina successiva il sovrano, indossati i panni di un soldato, fu alla porta.
Anche quel giorno, puntuale, la vecchia, trascinandosi appena, arrivò al portone. “Come sta il sovrano?”, chiese la vecchia.
“Sta in buona salute rispose il re che dio lo conservi concluse la donna.
Perché pregate tanto per la salute del re, voi siete l’unica.
Eh disse la donna, figlio mio lui è stato molto cattivo ma almeno prima o poi sarà soddisfatto dei suoi averi e non ci darà più torture.
Tu immagina se adesso muore e ne arriva un altro che è ancora a pancia vuota quanto ci farà soffrire?

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